È risaputo che, in gravidanza, le donne debbano prestare particolare attenzione alla loro dieta e ai nutrimenti che, tramite il loro corpo, arrivano al feto.
Alcune delle proibizioni previste dalla religione islamica, gli alimenti Haram, costituiscono anche un pericolo per le donne incinte, che quindi dovrebbero evitarli a prescindere dalla loro fede religiosa.
L’esempio più lampante è l’alcol, assolutamente sconsigliato alle donne incinte. Come riportato in un volantino informativo del Ministero della Salute,
“In gravidanza anche un consumo minimo di alcol può pregiudicare la salute e lo sviluppo del feto. (…) È dimostrato che le donne che bevono abitualmente una o più volte al giorno presentano una maggior frequenza di aborti soprattutto durante il secondo trimestre di gravidanza. Ciò sarebbe imputabile ad un’azione tossica esercitata dall’alcol sul feto anche dopo assunzione di dosi modeste. (…) L’alcol attraversa la placenta e arriva direttamente al feto ad una concentrazione praticamente equivalente a quella della madre che ha assunto la bevanda alcolica. (…) Questi fenomeni si verificano sia in donne che bevono durante la gravidanza sia in quelle che si sono astenute dal bere durante la gestazione, ma che avevano abusato di alcol precedentemente.”
Appare evidente, una volta di più, quanto l’alcol possa risultare pericoloso, e come, di conseguenza, andrebbe evitato in ogni situazione.
Un’altra cosa Haram molto dannosa in fase di gravidanza è il fumo di tabacco. Purtroppo, sembra che in Italia solo il 60% delle donne abbandoni il fumo quando sono in gravidanza, tuttavia sarebbe meglio smettere prima, poiché le sostanze tossiche nel tabacco sono in grado di attraversare la placenta e arrivare dritte al feto, danneggiandolo anche irrimediabilmente.
Poiché il principio primario di discriminazione tra ciò che è proibito e ciò che è consentito è quello di prevenire danni alla salute, anche sostanze normalmente considerate Halal potrebbero diventare Haram quando la donna è in gravidanza, in casi specifici. In questa categoria si trovano ad esempio i salumi di altri animali diversi dal suino, così come alcune sostanze che potrebbero rivelarsi tossiche (ad esempio coloranti e conservanti).
In quest’ultima categoria rientrano l’aspartame (E951) presente soprattutto nelle bibite gasate, la saccarina (E954), altro dolcificante molto comune, il solfito di sodio (E211), conservante che si trova nei prodotti da forno come le torte, nei ghiaccioli e nelle bevande analcoliche, il glutammato monosodico (E621), un esaltatore di sapidità che viene aggiunto per insaporire i cibi, il diossido di zolfo (E220), un conservante usato nei prodotti a base di patate, ma presente anche nella frutta secca o nelle bevande analcoliche, la chinolina (E104) e il giallo tramonto (E110), coloranti artificiali che si trovano comunemente in gelati, dolci dessert e bevande.
In conclusione, ciò che è importante ricordare è che alla base dell’Islam e della distinzione Halal/Haram ci sono il benessere e la salute della persona. Di conseguenza, in caso di gravidanza, tutto ciò che può in qualche modo intossicare o danneggiare la donna incinta e il bambino va rigorosamente evitato.
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