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Invero Iddio ama coloro che assiduamente si pentono e assiduamente si purificano (Al-Baqarah, 2:222)

Nella tradizione islamica, l’igiene e la pulizia ricoprono una posizione fondamentale nella vita di ogni fedele. Il senso della pulizia per i musulmani è quello di lavare via olio, polvere e germi, che possono portare malattie, così da purificarsi prima della preghiera. Non per nulla, molti dei testi di giurisprudenza (fiqh) e di narrazioni profetiche (hadith) cominciano con una sezione chiamata “Il libro della purificazione”. 

Durante la pandemia, queste abitudini sono servite per prevenire la diffusione del contagio, e hanno contribuito a dare il buon esempio circa i comportamenti virtuosi da adottare.

Alla base dell’igiene, per i musulmani, ci sono le cinque abluzioni, chiamate “Wudu” da svolgersi obbligatoriamente ogni giorno prima dei cinque momenti di preghiera. Questo non esclude, tuttavia, che un buon fedele le compia anche più volte nell’arco della giornata. Le indicazioni per compiere questo rito provengono direttamente dagli insegnamenti del Profeta Muhammad ﷺ, che ha detto:

La purificazione è metà della fede (Muslim)

Le abluzioni consistono in un lavaggio rituale, che prevede l’utilizzo di acqua per pulirsi, in questo ordine, le mani, poi la bocca, il naso, il viso, la testa, le orecchie e i piedi sino alle caviglie.

In assenza di acqua, è ammesso l’utilizzo della polvere: questo rito si chiama “Tayammum”, ossia la lustrazione pulverale.

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La motivazione di tali pratiche, è che ci sono alcuni atti che rendono l’uomo (o la donna) impuro, in misura minore o maggiore, e per questo bisogna purificarsi prima di pregare. Tra questi, quelli minori sono urinare, defecare e l’emissione di peto, mentre quelli maggiori, per cui tuttavia occorre un lavaggio di tipo diverso, sono l’attività sessuale e, nel caso delle donne, il ciclo mestruale, dopo il quale devono purificarsi con una lavanda simile alla doccia chiamata “Ghusl”. 

In tempi di Covid, i leader mondiali dell’Islam hanno consigliato di lavare le mani con il sapone 20 secondi prima di compiere il Wudu. Inoltre, nelle moschee è stato introdotto l’utilizzo di sapone e igienizzante.

Inoltre, più di 1400 anni fa il Profeta Muhammad ha insegnato ai suoi seguaci a tossire e starnutire coprendosi la bocca, così da prevenire la diffusione di malattie. Oltre a questo, ha dato indicazioni relative alle epidemie, così disse ad esempio:

  “Se udite che essa – ossia la pestilenza – è in una terra, non vi entrate, e se appare in una terra dove siete, non ne uscite fuggendone(Al-Bukhary 5739 e Muslim 2219).

Inoltre, ha detto di evitare il contatto fisico, e per il resto di restare pazienti e avere fede in Allah, evitando panico, lamentele e stress. Questi eventi, infatti, non sono che prove che Allah mette davanti ai fedeli per testare la loro reazione.

L’isolamento, inoltre, costituisce un tempo di riflessione su se stessi e sulla vita, di preghiera e di avvicinamento a Iddio.


Fonti:

TrtWorld

The Conversation

I.M.A.M.

New Age Islam

Kashmir Observer

ABC Religions and Ethics