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Mentre talvolta la distinzione tra prodotti Halal e Haram appare evidente al consumatore, altre volte gli elementi considerati proibiti sono contenuti in ciò che acquistiamo senza che ce ne rendiamo conto. Un esempio è la colla di pesce, utilizzata come ingrediente in più prodotti di quanto pensiamo.

Che cos’è la colla di pesce?

La colla di pesce (E441) è una gelatina essiccata in fogli, utilizzata in cucina come addensante soprattutto per preparare
dolci. Quando sulle etichette si trova la dicitura “gelatina alimentare”, questa può essere vegetale (E406) o animale, ma la maggior parte delle volte la gelatina a cui si fa riferimento è proprio la colla di pesce, dunque quella animale. Questa è prodotta utilizzando la cotenna del maiale, cioè la pelle, insieme a ossa e cartilagini di origine bovina. La produzione mondiale annua si assesta attorno alle 400mila tonnellate.  

Allora perché si chiama colla di pesce?

Il nome, in realtà, può trarre in inganno, perché attualmente la colla di pesce non ha niente a che vedere con il mondo marino. Si chiama così perché, inizialmente, veniva prodotta in Russia a partire dalla vescica natatoria dello storione o di pesci simili, cioè da un organo interno necessario per il controllo del galleggiamento. Questo tipo di gelatina, oggi poco diffusa, viene chiamata anche “ittiocolla”.

Perché è Haram?

Nell’Islam la carne di maiale è Haram, poiché nel Corano è detto esplicitamente che

“Sono vietati gli animali morti, il sangue, la carne di porco e ciò si cui sia stato invocato altro nome che quello di Allah, l’animale soffocato, quello ucciso a bastonate, quello morto per una caduta, incornato o quello che sia stato sbranato da una belva feroce, a meno che non l’abbiate sgozzato, e quello che sia stato immolato sulla pietra”

(Corano, 5:3)

In un altro passo, inoltre, il maiale è descritto come impuro, e chi lo consuma è un peccatore, esponendosi peraltro a tutti i rischi che il maiale causa: il consumo di carne suina è infatti strettamente legato all’insorgere di molteplici malattie croniche come diabete e malattie cardiovascolari. Il motivo principale per cui la carne di maiale è così nociva alla salute è il suo alto contenuto di grassi saturi, che fa aumentare la concentrazione di colesterolo nel sangue.. Per questo motivo, la colla di pesce non può essere considerata Halal.

In quali prodotti si trova la colla di pesce?

Solitamente, la colla di pesce si ritrova in dolci come cheesecake, budini, creme, panna cotta, crostate di frutta e gelati. Frequentissima è la sua presenza nelle caramelle gelatinose e gommose amate dai bambini. Talvolta viene utilizzata anche per la produzione di marmellate.

Tuttavia, il suo utilizzo non si limita all’ambito dolciario. La colla di pesce viene utilizzata anche per la chiarificazione del vino chiaro e della birra.

Essa trova spazio anche nell’industria farmaceutica, dove viene utilizzata nella produzione di pastiglie, capsule molli, supposte e preparati vitaminici. Viene utilizzata infine come colla per legno e mobili.

Esistono delle alternative Halal?

Anche se, come detto, la quasi totalità della gelatina alimentare è colla di pesce, e quasi tutta la colla di pesce deriva dalla coticola del maiale, esistono anche delle alternative Halal. La più diffusa è sicuramente l’Agar Agar (E406), un addensante derivato dalle alghe, che serve a rendere più dense o viscose preparazioni liquide o semiliquide e viene utilizzato nel settore dolciario soprattutto per la produzione di prodotti vegetariani. Un’altra alternativa è la colla di pesce prodotta a partire da carni bovine certificate Halal.

Dal momento che non sempre è facilissimo risalire alle origini degli ingredienti contenuti nei cibi che compriamo, si rende necessaria una volta di più la certificazione Halal, così da permettere al consumatore di acquistare in serenità e godere del prodotto senza doversi chiedere cosa ci sia dietro davvero.


Fonti:

Quotidianosostenibile.it

Tuttogreen.it

Lapigelatine.com

Corriere.it

Antichitabelsito.it