Nella tradizione islamica, l’essere umano è considerato vicario (khalifah) d’Iddio sulla terra, ovvero amministratore del Suo Creato (vedi: Corano, 2,30).
Questo concetto deriva dal fatto che l’Islam considera l’essere umano una creatura in grado di comprendere l’ordine d’Iddio nell’universo; di conseguenza, nel momento in cui l’uomo sceglie di credere nella Rivelazione, accetta l’impegno di preservare quell’ordine, prendendosi cura del Creato.
Secondo un celebre detto della tradizione, infatti, si riporta che il Profeta ﷺ, interrogato a proposito dell’essenza dell’Islàm, rispose “Dì: Ho fede in Allah; quindi agisci rettamente” (Hadith riferito da Muslim).
Dalla consapevolezza spirituale deriva, dunque, la responsabilità di preservare e gestire secondo giustizia tutto il Creato, il complesso delle risorse ambientali del pianeta, nonché, chiaramente, quello di non spargervi corruzione, morale o materiale che sia.
Nell’Islam, quindi, il concetto di libertà personale passa indubbiamente attraverso il concetto di responsabilità sociale; siamo responsabili di ciò che ci circonda.
Come sappiamo, negli ultimi decenni la vita dell’uomo ha innescato pericolose trasformazioni ambientali, imprimendo gravi danni alla salute del pianeta.
È in particolare dal 1950, anno da cui gli studiosi fanno partire l’Antropocene, l’ultima epoca geologica, che la terra riporta in modo sempre più pesante gli effetti della condotta irresponsabile e distruttiva dell’uomo.
Secondo uno studio dell’Università del Colorado, pubblicato il 16 ottobre 2020 su Nature Communications Earth and Environment, negli ultimi 70 anni, gli esseri umani hanno superato il consumo di energia degli 11.700 anni precedenti, in gran parte per via dell’uso di combustibili fossili.
Tale aumento di consumo di energia ha reso possibile un forte aumento della popolazione mondiale e dell’attività industriale, causando però inquinamento e rapidissimi cambiamenti climatici, alterando gli oceani, i fiumi, i laghi, le coste, la vegetazione, il suolo, la chimica atmosferica e il clima.
Stiamo letteralmente stravolgendo il clima del nostro ambiente, della nostra casa che è la terra, e siamo troppo impegnati nei nostri problemi quotidiani per fare qualcosa a riguardo.
Infatti, secondo un team di ricerca dell’Università Statale di Milano che analizza i problemi ambientali sulla base del rapporto tra culture e comportamenti energetici, in Italia fattori come scarsa percezione di responsabilità individuale, rifiuto verso le politiche ecologiche, diffusione poco sviluppata di alcuni comportamenti pro-ambiente, sono tra gli elementi più problematici nella lotta all’inquinamento.
Non percepire la propria responsabilità dà l’illusione psicologica che si debbano compiere azioni troppo grandi per cambiare le cose, non si pensa così ai piccoli contributi costanti che si possono dare giorno dopo giorno, che sono alla base del più importante intervento di tutti: cambiare abitudini.
La buona notizia e che molti hanno già cominciato, e piano piano i risultati si vedono.
Infatti, per l’Italia il team di ricerca riporta anche “una sostanziale contraddittorietà della situazione nazionale”, perché se da un lato emergono comportamenti non sostenibili, dall’altro ci sono indicatori promettenti simili ad atteggiamenti dei paesi più avanzati nella lotta al cambiamento climatico.
Come abbiamo già espresso in precedenza secondo il criterio Halal l’uomo deve essere custode del Creato e prendersene cura; per questo motivo, di fronte ai danni che noi stessi stiamo infliggendo al pianeta, un fragile granello di sabbia nell’universo che ci è stato affidato perché lo rendessimo rigoglioso, secondo l’etica islamica è un dovere morale contrastare le abitudini nocive per l’ambiente, e allo stesso tempo coltivare quelle che invece fanno bene all’ecosistema.
Ecco perché seguire l’etica Halal significa rispettare, amare l’ambiente e avere a cuore la sua salvezza, che significa la salvezza di tutti: noi stessi, gli altri e tutte le altre forme di vita.
«Il principio fondamentale della natura è la sopravvivenza.
Più che nel nostro DNA, la ricerca della vita a tutti i costi è radicata nella nostra mente, nella nostra anima.
[…] Andiamo verso le stelle in cerca di salvezza, ma non ci accorgiamo che siamo già sulla navicella spaziale attrezzata nel miglior modo possibile.
La gente può, e lo farà senza meno, adattarsi e prosperare di nuovo sul nostro bellissimo pianeta.
Non perdetevi ad indagare nell’oscurità dello spazio, la vostra casa risplende fulgida davanti ai vostri occhi.»
IO [2019]