Tra le questioni che spiccano nel nostro presente, il tema dell’ambientalismo e della lotta contro l’inquinamento è senza dubbio uno dei più urgenti.
Il problema del cambiamento climatico dovuto all’influenza negativa dell’attività umana, oggi più che mai è un tema da affrontare tempestivamente, per evitare che il pianeta su cui viviamo diventi inospitale per noi e tutte le creature che lo abitano.
A tal proposito, questo tipo di attenzione è posta anche dal criterio Halal all’interno dell’approccio di vita islamico, legato a doppio filo con il concetto centrale di responsabilità dell’uomo nei confronti del creato.
Nella religione islamica, infatti, sono riportati molti dettagli riguardanti il rispetto dell’ambiente e degli esseri viventi – non solo persone e animali, ma anche piante;
nella Sunnah piantare alberi è indicato come atto di carità, ed è proibito abbatterli addirittura in situazioni estreme come la guerra, poiché si tratta pur sempre di una vita innocente – e tanto in essa quanto nel Corano, Iddio definisce a più riprese l’uomo come Suo vicario sulla terra, dunque custode e responsabile della Creazione, che gli è stata data come un Amanah, qualcosa che Iddio ha affidato all’uomo, da accudire, da mantenere e migliorare.
Prendersi cura dell’ambiente è dunque un dovere per chi segue i valori del Halal, è uno dei doveri più onorevoli legati al tema della responsabilità personale e collettiva, e per coloro che seguono questo criterio è un tema irrinunciabile.